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Libreria Internazionale il Mare - blogspot.com

martedì 7 dicembre 2010

Magenes a Più Libri, più Liberi

Quattrocentotrenta piccoli editori indipendenti si sono messi in mostra al Palazzo dei Congressi a Roma per l'edizione 2010 di “Più libri, più liberi”. Piccoli che però rappresentano la spina dorsale della grande industria culturale italiana. La piccola editoria che in un momento di profonda trasformazione della società italiana si dimostra capace a dare risposta ai nuovi bisogni di letterature, informazione, approfondimento e comprensione dei nuovi fenomeni.

Questo è il caso della casa editrice Magenes presente in fiera a Roma che vogliamo farvi conoscere per il comune interesse: il Mare.
I suoi titoli spaziano dalla narrativa alla manualistica “Racconti di viaggi e di grandi imprese, diari di bordo, storia della marineria, romanzi d’avventura e di pirati, storie di immersioni e di relitti e in più i grandi classici: il mare come filo blu unisce tutte le vicende…,” così scrivono nella presentazione del loro sito magenes.it.

Magenes è nata nel 1999 da un'invenzione di Francesco Altieri, milanese, laureato in economia. Francesco ha avuto sempre la passione per la carta stampata, a scuola ha sempre curato un giornalino, fino all'Università. E' cresciuto a pane e Verne e Conrad, invece che con la Nutella. Ma la cosa più incredibile è che non ha mai messo il viso sott'acqua, non è mai andato in barca a vela, ma in una perfetta combinazione di passioni, la carta e il mare, la sua accesissima fantasia lo ha portato a realizzare il suo sogno di editore quasi specializzato in cose di Mare.
Così se volete fare una vacanza in un faro tra i più belli del mondo, non dovete far altro che fare un salto alla Libreria Il Mare e acquistare della Magenes “Dormire in un faro”. Oppure leggere l'inedito di Charles Dickens ‘Di Viaggi e di Mare” tradotto da Graziella Martina che racconta  del viaggio compiuto da Dickens negli Stati Uniti nel 1842. Nella seconda e terza parte dell'antologia sono invece raccolte le descrizioni di Calais, della stazione termale di Boulogne-sur-Mer, ma soprattutto di Parigi. Seguono quindi tre racconti di mare dedicati ai mormoni che emigrano verso gli Stati Uniti, a un naufragio sulle coste del Galles e a un viaggio in nave vissuto fra sogno e realtà.  …e buona lettura!  (Ma.Bi.)


martedì 28 dicembre 2010

Charles Dickens: “Di viaggi e di mare” e altri inediti

Di Charles Dickens conosciamo tutto dei suoi romanzi ma poco sappiamo di American Notes, il diario scritto in occasione del lungo viaggio che fece, insieme alla moglie Kate, negli Stati Uniti nel 1842 e che è stato pubblicato da Feltrinelli nel ’96 con il titolo America. Ora, invece, l'editore Magenes ce lo propone, tradotto da Graziella Martina, nella collana Maree Storie del Mare sotto forma di antologia con il titolo Di viaggi e di mare,  con l'aggiunta di alcuni interessanti inediti per l'Italia, ovvero la descrizione del viaggio in Francia e a Parigi che lo scrittore dice abitata da Lunari, i tre racconti dedicati al viaggio in mare dei mormoni che emigrano verso l'America, un naufragio sulle coste del Galles e il viaggio di ritorno diretto a Liverpool sul vapore Russia Capt. Cook della Cunard Line.
Dickens partì un mese prima del suo 30º compleanno, con la moglie Kate e la sua cameriera Anne Brown, a bordo del piroscafo RMS Britannia Al suo arrivo fu subito riconosciuto e circondato da una folla di curiosi; in un primo momento fu contento di quest'attenzione, ma presto le infinite richieste cominciarono a minare il suo entusiasmo. Si lamentava così in una lettera a un suo amico:
…Non posso fare nulla di quello che voglio fare, non posso andare dove voglio andare e vedere quello che voglio vedere. Se mi giro per strada, sono seguito dalla folla…Visitò in particolare la East Coast ed i Grandi Laghi, sia degli Stati Uniti sia del Canada. Impietosa poi la descrizione che fa delle condizioni di vita a New York e delle condizioni sanitarie delle città:  
…Non abbiamo visto mendicanti né di giorno né di notte, però abbiamo incontrato molti vagabondi. Nel quartiere in cui stiamo per recarci sono fiorenti la povertà, la miseria e il vizio. La sporcizia e il sudiciume ammorbano l'aria delle strette vie laterali e l'esistenza che vi si conduce porta gli stessi frutti che altrove. Le facce gonfie e dai lineamenti grossolani delle persone che stanno davanti agli usci delle case hanno le loro repliche da noi e nel mondo e le sregolatezze hanno fatto invecchiare presto anche gli edifici.
I travetti marci sono sul punto di cedere, le finestre rotte e riparate alla meglio sembrano avere lo sguardo torvo  e le orbite gonfie per i colpi presi in una rissa tra ubriachi. I maiali di cui parlavamo prima abitano qui. Capiterà mai che si domandino perché i signori che incontrano camminano eretti anziché a quattro zampe e perché parlano anziché grugnire?…
Fu particolarmente critico nei confronti della stampa americana, e scrisse anche una spietata parodia dei costumi degli abitanti, tra cui, ma non solo, la pratica di sputare tabacco in pubblico:
…Come Washington potrebbe essere chiamata il quartier generale della saliva tinta di tabacco, è giunto il tempo in cui devo confessare, senza alcun travestimento, che la prevalenza di queste due pratiche odiose di masticare e di espettorare è iniziato in questo periodo, anche se tutt’altro che piacevole, e presto divenne ancora più offensivo e nauseante…
Come non poté perdonare l'esistenza della schiavitù.  Infine era molto amareggiato per la violazione del copyright. Dickens era diventato una celebrità internazionale e rimase sconcertato nel constatare che in Nord America numerose copie delle sue opere erano liberamente vendute senza protezione del diritto d'autore.


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